La stampa 3D, o additive manufacturing, sta velocemente cambiando e innovando anche l’industria alimentare e tutto il comparto che le ruota intorno. Quando si parla di alimenti e stampa 3D, la sicurezza e la conformità alle normative sono di primaria importanza.
In questa guida esploreremo le normative fondamentali, le regole di progettazione e i trattamenti post-lavorazione che garantiscono un processo sicuro e certificato per la produzione oggetti in 3D a contatto con alimenti.
Quali sono le normative da considerare prima di iniziare a produrre con stampante 3D?
Prima di avventurarsi nella stampa 3D di oggetti a contatto con alimenti, è fondamentale comprendere e rispettare le normative vigenti. In particolare, la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e l'European Food Safety Authority (EFSA) in Europa, forniscono linee guida dettagliate. Queste normative stabiliscono i materiali sicuri per il contatto alimentare, i processi di produzione accettabili e le procedure di test necessarie per ottenere certificazioni.
3 macro regole da considerare durante la fase di progettazione
Durante la progettazione di oggetti a contatto con alimenti mediante stampa 3D, è cruciale seguire tre macro regole:
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scelta dei materiali: optare per materiali specificatamente progettati per il contatto alimentare e approvati dalle autorità regolatorie competenti. Polimeri come il PLA (acido polilattico) approvato dalla FDA sono spesso una scelta sicura. Evitare materiali notoriamente non sicuri come il PVC (policloruro di vinile);
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struttura e design: progettare oggetti con una struttura liscia e priva di cavità che possano ospitare batteri o residui alimentari. Evitare parti eccessivamente porose che rendano difficile la pulizia e l'igiene. La forma e la superficie dell'oggetto devono agevolare la pulizia e prevenire il ristagno di cibo;
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processi di stampa sicuri: garantire che la stampa venga eseguita con parametri appropriati per evitare contaminazioni. Questo include la corretta temperatura di estrusione, la pulizia accurata della stampante e l'utilizzo di filamenti di alta qualità e sicuri.
Quali sono i materiali ritenuti più sicuri?
Alcuni dei materiali più comuni e sicuri includono il PLA (acido polilattico), il PETG (Polietilene Tereftalato Glicolizzato), il PP (Polipropilene) e l'ABS food.
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L'ABS food, o ABS alimentare, è una variante dell'ABS tradizionale ed è appositamente formulato e certificato per essere sicuro per il contatto con alimenti. È resistente e durevole, con una buona resistenza agli urti. L'ABS food è spesso utilizzato per stampare oggetti come contenitori per alimenti, stoviglie e altri articoli che richiedono una certificazione per il contatto diretto con cibi.
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Il PLA è uno dei materiali più popolari per la stampa 3D alimentare. È realizzato da risorse rinnovabili e biodegradabili come mais o canna da zucchero. Il PLA è approvato dalla FDA per il contatto alimentare ed è ampiamente utilizzato per stampare oggetti come contenitori per alimenti, posate e imballaggi.
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Il PETG è noto per la sua resistenza e trasparenza, ed è considerato sicuro per il contatto alimentare. È spesso impiegato per la produzione di bottiglie per bevande, contenitori per alimenti e altri oggetti che necessitano di una buona trasparenza.
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Il PP (Polipropilene) è un altro materiale approvato, resistente al calore e agli agenti chimici, rendendolo adatto per applicazioni come contenitori per microonde, pentole per alimenti e articoli per l'uso quotidiano in cucina.
È importante notare che, sebbene questi materiali siano considerati sicuri per il contatto alimentare, è fondamentale utilizzare filamenti di alta qualità provenienti da fonti affidabili. Inoltre, è sempre consigliabile attenersi ai produttori di filamenti di stampa 3D rispettabili che indicano chiaramente la conformità del loro materiale alle normative alimentari. La corretta manipolazione, pulizia e post-elaborazione degli oggetti stampati contribuirà anche a garantire la sicurezza e l'igiene degli oggetti destinati al contatto alimentare.
I trattamenti post-lavorazione sicuri per gli alimenti
Dopo la stampa, è necessario sottoporre gli oggetti a trattamenti post-lavorazione per garantire la massima sicurezza alimentare. Questi possono includere:
Sterilizzazione
Utilizzo di metodi sicuri di sterilizzazione come l'autoclave o il lavaggio con acqua calda e detergenti alimentari approvati per eliminare eventuali residui o batteri presenti sulla superficie.
Sigillatura e Rivestimento
Applicazione di rivestimenti approvati per alimenti o sigillanti per garantire una superficie liscia e sicura, riducendo al minimo la possibilità di contaminazione.
Verifica della Sicurezza
Test di rilascio e migrazione, dove l'oggetto viene messo in contatto con simulanti alimentari e testato per assicurare che non ci siano migrazioni di sostanze indesiderate nell'alimento.
Garantire la sicurezza alimentare nella stampa 3D richiede un approccio olistico che inizia dalla scelta dei materiali, continua con una progettazione attenta e termina con trattamenti post-lavorazione accurati. Rispettare le normative e adottare le migliori pratiche consentirà di creare oggetti stampati in 3D sicuri e affidabili per il contatto alimentare.
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